Piano Industry 4.0: punti di forza e limiti

Il Piano Industry 4.0 lanciato dal Governo intende sostenere il processo di trasformazione delle imprese italiane che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.

Secondo quanto analizzato da Andrea Bacchetti e Massimo Zanardini del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, le imprese manifatturiere hanno effettivamente accelerato il rinnovo del parco macchine, segno che il Piano ha avuto i primi effetti positivi.

Gli aspetti positivi sono sicuramente il fatto che tale Piano sia stato strutturato specificatamente per il tessuto industriale italiano e che sia stata colta l’importanza del fenomeno Industry 4.0. Non vi sono limitazioni di tecnologie sulle quali investire e fanno parte delle spese finanziabili sia gli investimenti hardware che quelli software, lasciando così libertà alle imprese di decidere dove investire e in che misura.

Tuttavia, come riportato evidenziato da Bacchetti e Zanardini, emergono anche diversi aspetti negativi quali ad esempio l’estremo ritardo dell’uscita di questo piano, quando la concorrenza (Germania ed USA) è più avanti di 4-5 anni. Infine, la poca chiarezza e la necessità di dover chiarire i dubbi con una circolare apposita, ha ritardato gli investimenti.
Gli interlocutori ai quali rivolgersi in caso di domande di chiarimento sono due: il MISE per dubbi di tipo contenutistico e l’Agenzia delle Entrate per quelli di tipo fiscale; avere un unico ente di riferimento avrebbe senza dubbio agevolato e velocizzato le procedure per le imprese.

Infine, un altro aspetto negativo evidenziato è quella delle risorse economiche, decisamente ridotte per le misure a medio-lungo termine. Allo stesso modo, il piano punta sul tema dell’integrazione tra gli impianti, ma non sono certe le risorse e le tempistiche di effettiva attuazione del piano di potenziamento della banda (ultra) larga nel nostro Paese.

Per essere un’impresa Industry 4.0 il primo passo è quello di effettuare una mappatura dei propri processi di business, con lo scopo di identificare il livello di digitalizzazione. Successivamente, incrociare processi e tecnologie digitali sul mercato aiuterà ad individuare gli ambiti applicativi su cui puntare. Dopo, non resta che concretizzare il progetto, sperimentare e occuparsi del tuning della propria strategia.